“Il sale dell’oblio” è un romanzo che si svolge in Algeria. Siamo negli anni 60 il periodo storico che per il paese segna l’inizio dell’indipendenza e della libertà.
Tutto si sta evolvendo e cambia sia nel posto in cui vive e sia nelle persone.
Adem è un insegnante della scuola media e un giorno tornato a casa viene abbandonato dalla moglie che ha deciso di lasciarlo perché si è innamorata di un altro uomo.
Adem non accetta la cosa ma è costretto a farlo e così rimane da solo nella sua casa vuota.
Decide di cambiare vita, abbandona il lavoro e i suoi allievi, la sua casa, il suo paese e si mette in cammino per cercare nuovi stimoli ma finisce per diventare un vagabondo senza tetto.
Sul suo cammino di girovago incontra vari personaggi ognuno dei quali è più disagiato di lui che cercheranno però di aiutarlo e di spronarlo dal suo abbandono.
Adem però ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle disinteressandosi di tutto e della vita stessa perché ormai sente di aver perso tutto quello che possedeva, quando credeva di essere felice.
Yasmina Khandra ci espone in maniera diretta e quasi esasperata il concetto del possesso, del vuoto, della tristezza, della solitudine, dell’abbandono, della bruttezza di una vita vuota senza amore e senza amore e senza amicizia.