Dino è un pittore borghese, un ragazzo senza strutture né volontà.
Il suo stato sociale gli permette di vivere agiatamente senza doversi preoccupare di nulla, ma qualsiasi cosa faccia lo fa annoiare, tanto che smette anche di dipingere e decide di andare a vivere in un appartamento preso in affitto, che dovrebbe essere il suo studio di pittura, che sovvenziona la madre facoltosa.
Dino è in perenne conflitto con la madre, che lo vorrebbe vedere allineato con i propri valori borghesi e con la gente del suo rango, che lui disprezza apertamente.
Quando conosce Cecilia, una giovane modella, cerca di dominarla ma alla fine anche il suo rapporto abitudinario con lei si trasforma in noia.
Decide così di lasciarla, come ha fatto con la pittura, ma il sospetto di un tradimento lo fa sprofondare in un’accecante follia.
Lei trova sempre il modo di giustificare le proprie azioni e gli incontri, ormai evidenti, con l’amante squattrinato e Dino inizia a pagarla dopo i loro incontri sperando così, ritenendola una prostituta, di liberarsi di lei.
Cecilia accetta i soldi con indifferenza, Dino più tenta di liberarsi di lei e più se ne sente attratto, perchè non riesce a possedere la sua mente.
Le chiede di sposarlo ma lei non vuole rinunciare all’altro uomo e quindi si fa dare dei soldi per trascorrere una vacanza con l’amante.
Dino, dopo la sua partenza, decide di schiantarsi con l’auto contro un albero.
Solo l’esperienza della morte lo fa cambiare, riallacciare un rapporto con mondo reale e nel frattempo aspetta il ritorno di Cecilia.